Di ritorno dal primo festival italiano del sake giapponese non si può che attendere con trepidazione la prossima edizione!! Arrivati a Milano con molte aspettative, direi che tutte hanno trovato la giusta soddisfazione. Innanzitutto, la selezione accurata di produttori e distributori di premium sake permetteva di appagare anche il gusto più esigente. Ad accompagnare, poi, la degustazione e la presentazione dei sake c’erano profondi conoscitori e straordinari estimatori della storia del nihonshu che con il loro entusiasmo e la loro passione caricavano l’assaggio con note di vita vissuta. Gli incontri del sabato pomeriggio completavano il quadro con informazioni dettagliate di chi negli anni passati ha aperto la strada per la diffusione del sake giapponese in Europa con la forza della propria individuale motivazione. Insomma, ce n’era per accontentare tutti dal semplice neofita all’intenditore, con una ritmica che, grazie all’occhio attento dell’organizzazione, si è sempre mantenuta su livelli interessanti. Questo per quanto riguarda l’atmosfera generale. Di sicuro, tra i miei ricordi farò tesoro degli edificanti incontri con Dominique Grandmenge (www.masumi.co.jp) , Åke Nordgren (www.akebono.se) e Yoshiko Ueno Müller (www.japan-gourmet.com). Chiudo con quello che potrebbe essere stato il motto più o meno latente di tutto il festival: Open mind!